Come prevenire e affrontare il mal di montagna (soroche)

Soroche
Ollantaytambo, in Perù, a circa 3000 metri

In Italia è conosciuto semplicemente come “mal di montagna” o “mal d’altura” ma questo disturbo, che in alcuni casi può rivelarsi grave, porta diversi nomi in base al Paese: la traduzione sarà soroche in Perù ed Ecuador, sorojchi in Bolivia, yeyo in Colombia e apunamiento in Argentina… senza dimenticare la sigla anglosassone AMS, che sta per “acute mountain sickness”.

Vediamo nello specifico di cosa si tratta, quali sono le cause e soprattutto come prevenire e come affrontare questo problema che può riguardare tutti i viaggiatori che si recano ad elevate altitudini.

Cos’è il mal di montagna

Il mal di montagna è essenzialmente di una condizione patologica che può colpire turisti e viaggiatori che si recano in zone ad alta quota nei Paesi che ho citato qui sopra o in altre zone “alte” del mondo, come Tibet o Nepal per citare le più conosciute.

Non sto parlando solo di alpinismo o viaggi estremi, nei quali bisogna essere esperti e allenati, ma di viaggi normali che chiunque di noi può prenotare (a parte chi soffre di problemi cardiaci o pressione troppo alta). In questi casi è importante non sottovalutare i rischi del partire senza essersi informati. 

Il mal di montagna potrebbe infatti degenerare in edema polmonare (HAPE) o edema cerebrale (HACE) se sottovalutato e non trattato tempestivamente all’insorgere dei sintomi più gravi, portando nei casi peggiori anche alla morte.

Si tratta di un argomento importante come quello dei vaccini. Viaggiare vuol dire infatti divertirsi, visitare, riposare, ma non partire allo sbaraglio. Eppure la maggior parte dei viaggiatori sottovalutano i rischi correlati al mal di montagna, per lo più a causa di un mix di  disinformazione, ingenuità e scarsa assistenza.

Soroche
Con il mio papà, che ama la montagna, verso il Lago del Mucrone, vicino casa

Secondo una ricerca pubblicata nel 2012 sul Journal of Travel Medicine, su 991 turisti intervistati in partenza dall’aeroporto internazionale di Cusco in Perù, solo il 29% di essi (meno di 1 su 3) aveva ricevuto consigli medici per arrivare a destinazione preparato al mal di montagna, mentre 1 su 5 aveva poi effettivamente sofferto di soroche durante il suo itinerario.

Questo per dire che nonostante l’alta incidenza di questa problematica, la maggior parte dei viaggiatori raggiungono mete di elevata altitudine senza un’adeguata informazione.

Cause del soroche

Nei pressi del Lago Mucrone, giornata innevata
Qui sono nella zona del Lago del Mucrone, a Biella, non sono molto in alto anche se c’è tanta neve

La causa del soroche è l’inferiore pressione atmosferica delle altezze più elevate che determina una minor disponibilità di ossigeno per l’organismo, che può andare rapidamente incontro ad una condizione di ipossia.

Detto con parole più semplici, in alta montagna c’è meno ossigeno disponibile per l’organismo e chi è abituato invece a vivere e respirare a quote più basse – inferiori di solito ai 1200 m – può dunque andare incontro al soroche spostandosi più in alto.

Generalmente il mal di montagna colpisce le persone che giungono a quote al di sopra dei 2500 metri, senza essersi precedentemente abituati alla differenza di altezza.

È bene però specificare che esistono casi accertati di AMS e di HAPE anche ad altitudini inferiori; è quindi meglio non pensare di essere al sicuro al di sotto dei 2000 metri ma iniziare a valutare il proprio stato di salute fin da subito.

Sintomi del mal di montagna

Solitamente il mal di montagna è associato a sintomi quali mal di testa, debolezza e stanchezza generale, affaticamento, disidratazione, aumento delle urine, insonnia, mancanza di appetito e risvegli notturni.

In caso di peggioramento (si parla di edema polmonare o cerebrale) si può andare incontro a nausea, vomito, tachicardia, stato confusionale, sempre accompagnati da cefalea.

La problematica maggiore è però rappresentata dal fatto che non esistono sintomi specifici correlati al soroche: quelli che ho citati sono disturbi che possono colpire i viaggiatori anche per altre ragioni.

Di conseguenza per accertarsi di essere soggetti al mal di montagna sarebbe sempre meglio rivolgersi ad una clinica in loco per accertamenti più puntuali, evitando diagnosi fai da te basate sulla propria percezione soggettiva.

Inoltre, vista la difficoltà nel riconoscere senza dubbi gli effetti del soroche, è consigliabile seguire una strategia che miri alla prevenzione piuttosto che al trattamento.

Per riassumere, preparatevi prima per il vostro viaggio ad alta quota e se vi sentite poco bene e provate i sintomi descritti in precedenza, rivolgetevi ad un medico il prima possibile.

Come prevenire il soroche

Se navigate online troverete svariati consigli su come prevenire ed affrontare il mal di montagna; anche i miei vogliono essere suggerimenti per lo più basati sulla mia esperienza personale e su alcune approfondite ricerche che ho svolto attraverso gli studi pubblicati sulle principali riviste scientifiche (la bibliografia copleta è alla fine di questo articolo).

Probabilmente l’articolo più interessante e più completo da leggere è Wilderness Medical Society Consensus Guidelines for the Prevention and Treatment of Acute Altitude Illness (aggiornato al 2019), in cui la WMS illustra le principali modalità di prevenzione e trattamento del mal di montagna, sfatando anche molti miti e false credenze.

Prima di partire però vi consiglio di rivolgervi sempre al vostro medico di fiducia o alla vostra unità sanitaria locale per ottenere un parere competente e di non programmare il vostro viaggio solo sulle informazioni recuperate in rete o su quanto consigliato da un’agenzia di viaggio, il cui unico obiettivo – nella maggior parte dei casi – è quello di vendervi un prodotto.

Come già detto in precedenza, viaggiare vuol dire divertirsi, visitare, riposare, ma non partire allo sbaraglio.

Salire gradualmente

Uno dei suggerimenti più importanti da seguire dovrebbe essere quello di procedere con un’ascesa graduale. Salire gradualmente di altitudine permette al vostro corpo di acclimatarsi, condizione essenziale per evitare l’insorgere del soroche.

Insomma, non dovreste mai prendere un aereo a Lima, che ha un’altitudine di soli 30 metri sul livello del mare, ed atterrare direttamente a Cusco, situata ad un’altitudine di circa 3.999 metri sul livello del mare, senza mete intermedie.

Più la vostra ascesa sarà graduale, più tempo darete al vostro corpo per adattarsi alle diverse condizioni ambientali, e più facilmente potrete evitare il mal di montagna. Particolare attenzione viene posta sull’altitudine del luogo in cui si decide di dormire, che di regola deve essere inferiore a quella raggiunta durante il giorno.

Questa strategia è ampiamente seguita dai trekker professionisti che si preoccupano di adattare il loro corpo prima di tentare una scalata in cima ad una vetta: la regola d’oro è quella di procedere gradualmente, ma tornare più in basso per dormire, finchè l’acclimantamento non è avvenuto.

Anche per i viaggiatori vale la stessa regola: si può infatti salire per visitare qualche ora, ma è consigliabile ridiscendere in seguito.

Purtroppo questo suggerimento spesso è in contrasto con la propria disponibilità temporale ed economica: per affrontare un viaggio ad alte quote correttamente sarebbe necessario allungare di diversi giorni l’itinerario e sfruttare il più possibile l’acclimatamento, ma sappiamo benissimo che il tempo e il denaro per le ferie sono limitati.

Certi viaggi durano un paio di settimane, per abituare perfettamente il corpo si dovrebbe stare via molto più tempo.

Per esempio quando siamo andati in Perù, non potevamo stare fermi 3 o 4 giorni in ogni posto: lo sforzo che abbiamo richiesto al nostro corpo è stato quindi notevole, soprattutto considerando che l’altitudine che ci si può trovare ad affrontare in Perù è molto variabile: si va dai 5 metri sul livello del mare per Chimbote ai 4300 metri di altezza di Cerro de Pasco.

Senza voler spaventare nessuno, le guide del posto ci hanno raccontato che purtroppo alcuni turisti avevano sottovalutato il problema e sono morti.

Quindi che fare se abbiamo solo due settimane di ferie e non due mesi?

Utilizzare i farmaci

Diversi farmaci hanno dimostrato la loro efficacia nel prevenire o affrontare il mal di montagna e il loro utilizzo può rivelarsi fondamentale nel caso in cui non si abbiano a disposizione molti giorni per la salita graduale.

Acetazolamide (Diamox)

Il più conosciuto è l’acetazolamide, anche noto con il nome commerciale di Diamox, un medicinale che aiuta le persone che possono essere soggette al mal di montagna ad attenuare di molto i sintomi e a non arrivare a quelli più estremi, favorendo l’acclimatamento dell’organismo.

La sua efficacia è ormai stata provata da moltissimi studi scientifici ed è considerato il principale farmaco da utilizzare per prevenire e affrontare l’AMS.

Persone che non potrebbero salire ad alta quota, lo possono fare prendendo per tempo il Diamox, poiché aiuta il corpo ad affrontare gli sconvolgimenti dei meccanismi respiratori e della diuresi, ed accelera il processo di acclimatazione, sempre accompagnato da altri accorgimenti quali il bere tanto, l’evitare alcolici e non affaticarsi.

Soggetto a prescrizione medica, una delle caratteristiche più interessanti è il fato che l’acetazolamide può essere utilizzato anche dai bambini.

Il suo uso dovrebbe contemplare un periodo di profilassi precedente alla partenza; in ogni caso meglio rivolgersi al vostro medico per maggiori informazioni.

Per il mio viaggio in Perù non ho preso con me il Diamox, ma consiglio di comprarlo nel dubbio, anche se va preso comunque prima di avere i sintomi perchè faccia effetto.

Dovessi intraprendere altri viaggi in alta quota, anche se non ne ho sofferto in Perù, inizierei a prendere il medicinale già da casa, perchè in ogni caso può aiutare il fisico ad adattarsi prima e se non si è sofferto durante un viaggio, non significa che non si starà male in uno successivo.

Desametasone

Un altro farmaco la cui efficacia nel combattere o prevenire il mal di montagna è stata comprovata è il desametasone; diversamente dall’acetazolamide, il suo utilizzo non è però consigliato ai bambini, almeno non per la profilassi anti-soroche.

È da evidenziare come il desametasone si sia rivelato particolarmente efficace anche nel trattamento del soroche, come dirò in seguito..

Ibuprofene

Esistono infine alcuni studi che assocerebbero una certa efficacia nel prevenire il soroche anche all’ibuprofene (principio attivo presente in molti farmaci come il Brufen o il Moment), ma in questo caso le prove cliniche non sono ancora del tutto definitive.

L’ibuprofene è quindi consigliato solo nel caso in cui non si possa fare utilizzo dei due precedenti, per esempio in caso di allergie.

Come già detto, consultate sempre il vostro medico prima di fare uso di qualunque farmaco.

Rimedi non dimostrati

Oltre alle pratiche appena esposte, la prevenzione del mal di montagna è spesso associata ad altre usanze e prodotti più o meno note che dovrebbero in qualche modo giovare a chi si appresta ad affrontare le altezze più impervie.

Molte di queste prassi, però, sono tutt’ora ancora prive delle necessarie conferme scientifiche indispensabili per poterne decretare l’efficacia, e devono la loro diffusione più alle consuetudini locali e alle credenze popolari.

Foglie, caramelle e mate de coca

Una tazza di mate de coca con infusione di foglie
Mate de coca con foglie

Quando siamo arrivati in hotel a Cusco durante il nostro viaggio in Perù la prima cosa che ci hanno offerto è stato il mate de coca, un infuso tipico dei Paesi andini, una sorta di tè a base di foglie di coca.

Se cercate informazioni online sulla prevenzione del mal di montagna, tutti vi diranno di bere ettolitri di mate de coca oppure di masticare foglie di coca o anche di consumare le tipiche caramelle alla coca in vendita nella zona (che ho comprato e portato a casa).

Questi metodi sono considerati efficaci anche dalla maggior parte delle popolazioni andine ed i peruviani ne fanno molto uso pensando di contrastare il soroche, dunque anche in loco vi verrà consigliato di masticare delle foglie di coca, bere il mate o succhiare le caramelle per non stare male.

Quindi la coca funziona? Ad oggi non esiste alcuna prova scientifica che confermi l’efficacia del mate o delle foglie di coca nella prevenzione del mal di montagna: nessuno studio ha mai rilevato risultati che ne confermino i supposti benefici.

Il consumo della coca è legato ad abitudini e a credenze diffuse nella zona delle Ande, e probabilmente anche per pure ragioni commerciali: se i viaggiatori sono portati a credere che un certo prodotti restituisca benefici salutistici, le sue vendite si impenneranno.

Di fronte però all’assenza di conferme scientifiche andrebbe sconsigliato di confidare in qualche effetto derivante dal suo consumo, o ancor peggio, di scegliere la coca in sostituzione di altri metodi la cui efficacia è stata invece provata.

Mentre bevo del mate de coca
In Perù il mate de coca era offerto gratuitamente in tutti gli hotel ed io lo bevevo perché mi piaceva

In sostanza, bevete pure il vostro mate de coca, masticate le foglie o gustatevi le caramelle se vi piace, ma questi prodotti non vanno assolutamente considerati come metodi validi per prevenire il soroche, salvo future evidenze scientifiche.

Gingko Biloba

Oltre alle coca, un altro rimedio considerato “naturale” nella prevenzione del mal di montagna sembra essere il Gingko Biloba, una pianta molto antica (pare abbia sulle spalla circa 250 milioni di anni) di origine cinese, utilizzata anche in campo farmaceutico, grazie ai principi attivi contenuti nei suoi estratti.

Online molti siti consigliano proprio l’estratto di Gingko Biloba per la prevenzione del soroche, ma ancora una volta la cautela è indispensabile: gli studi fino ad oggi effettuati non hanno dato riscontri univoci sulla reale efficacia di questa pianta nella prevenzione dell’AMS, suggerendo che i suoi benefici possano dipendere in gran parte dalla composizione e dall’origine dei prodotti ricavati dalla pianta.

Inoltre il Gingko Biloba andrebbe evitato dalle donne incinte e dalle persone che fanno uso di sostanze anticoagulanti. In definitiva, nel caso del mal di montagna, il Gingko Biloba non può essere considerato come un rimedio efficace.

Mantenersi idratati

Un altro consiglio comune è quello di bere tanta acqua, come sottolineato anche in un articolo pubblicato sul sito della Fondazione Veronesi: mantenere il corpo idratato è sempre un buon suggerimento, ma anche in questo caso non esistono prove scientifiche che dimostrino un legame diretto tra il livello di idratazione dell’organismo e la prevenzione del mal di montagna.

Semmai il consiglio di bere adeguatamente risulta essere azzeccato di per sé in quanto gli effetti della disidratazione possono somigliare a quelli del soroche: se siete ben idratati sarà più facile riconoscere l’insorgere dell’AMS.

Il consiglio inoltre è particolarmente utile nel caso decidiate di assumere l’acetazolamide i cui effetti diuretici richiedono di introdurre una maggior quantità di fluidi.

Ho bevuto una quantità incalcolabile di acqua ogni giorno anche se non avevo sete, una bottiglia di seguito all’altra, e io sono una persona che beve poco purtroppo, ma mi ha aiutata molto (anche se passavo le giornate alla toilette!).

Da questo punto di vista bere mate de coca può essere relativamente utile più che altro per il suo apporto di fluidi.

Sorojchi Pills

Se vi recate nelle Ande potrete trovare in farmacia le ormai famigerate pillole Sorojchi, un medicinale da banco prodotto dall’azienda andina Crespal che potrete acquistare senza prescrizione medica.

Immagine di presentazione delle Sorojchi Pills  con quattro persone davanti ad un'immagine del Machu Picchu
La discutibile immagine con cui vengono presentate le Sorojchi Pills sul sito ufficiale

Tralasciando le discutibili immagini presenti, sul sito ufficiale del prodotto vengono menzionate proprietà del medicinale atte a contrastare il mal di montagna. Osservando però la composizione delle Sorojchi Pills iniziano a farsi strada alcuni dubbi. Eccola:

Acido acetilsalicilico 325 mg

Salophen 160 mg

Caffeina 15 mg

Si tratta di una sorta di aspirina cui viene aggiunta della caffeina, ma non contiene alcun principio attivo la cui efficacia contro il soroche sia stata provata.

Considerando la composizione, queste sedicenti “soroche pills” potrebbero essere efficaci per curare alcuni sintomi del mal di montagna, come il mal di testa, ma anche in questo caso non dovrebbero essere considerate come un rimedio valido per contrastare l’insorgere dell’AMS.

Da questa prospettiva il prodotto sembrerebbe essere il frutto di un’abile operazione di marketing, nato per cavalcare le problematiche correlate al soroche piuttosto che per risolverle.

Ancora una volta meglio rivolgersi a prodotti di comprovata efficacia.

Come combattere il mal di montagna

Durante il mio viaggio in Perù ed Ecuador, ero preparata a queste cose e fortunatamente non ho avuto nessun sintomo, se non un leggero mal di testa tra i sintomi normali (ricordate che quasi tutti avvertiranno dei sintomi, questo non vuol dire non poter partire o spaventarsi, ma viverli tranquillamente finchè non passano, ascoltare tantissimo il proprio corpo).

Cosa succede se invece la prevenzione non ha funzionato per qualunque motivo e iniziate a soffrire i sintomi del mal di montagna? Se si hanno dei sintomi, non si deve assolutamente MAI continuare a salire e la prima cosa da fare – non mi stancherò mai di ripeterlo – è rivolgersi immediatamente ad un medico o ad una clinica specializzata, che probabilmente vi darà uno dei seguenti consigli.

Scendete!

Quando possibile, scendere di altitudine è ad oggi considerato il miglior modo di affrontare il soroche. Spesso sarà necessaria una discesa che va dai 300 ai 1000 metri ma questa quota può variare a seconda degli individui.

Questa decisione potrebbe rivoluzionare interamente il vostro itinerario di viaggio ma è essenziale per poter evitare un peggioramento delle condizioni di salute.

La discesa a quote più basse può salvare la vita e in questi casi può essere l’unica cura, poiché appena scesi di quota i sintomi tendono a passare.

Ossigeno

Un altro aiuto si può ottenere con l’ossigeno supplementare: negli hotel in Perù, era sempre a disposizione e solitamente viene somministrato anche nelle cliniche specializzate.

Con mia suocera a Cusco, in Perù, a circa 3400 metri, prendiamo un po' di ossigeno, prima di ricominciare a salire
Con mia suocera a Cusco, in Perù, a circa 3400 metri, prendiamo un po’ di ossigeno, prima di ricominciare a salire

Si tratta del miglior rimedio anche nei casi in cui non sia possibile scendere immediatamente di quota: la somministrazione dell’ossigeno diventa infatti fondamentale nei caso in cui è necessario attendere ore o anche giorni prima di iniziare la discesa.

Farmaci

Anche in questo caso i farmaci vengono in vostro aiuto. Secondo gli studi il già citato desametasone è ad oggi il principio attivo più efficace per contrastare i sintomi del mal di montagna, seguito ancora una volta dall’acetazolamide.

Laddove il secondo è più indicato per la prevenzione del soroche, il primo si è invece mostrato più efficace nel suo trattamento.

Altri farmaci, come l’ibuprofene o il paracetamolo si sono invece mostrati efficaci solo nel trattamento della cefalea.


In conclusione non dobbiamo rinunciare a visitare paesi stupendi come il Perù, dove molti turisti si recano ogni anno, ma semplicemente informarci prima di partire, effettuare una visita medica accurata e premunirsi dei farmaci utili.

Saper anche capire i propri limiti e a costo di rovinarsi un viaggio, ammettere di stare male e scendere di quota.


Bibliografia

Tutte le informazioni contenute in questo articolo sono state tratte della seguenti pubblicazioni scientifiche:

  • Salazar H, Swanson J, Mozo K, White AC Jr, Cabada. Acute Mountain Sickness Impact Among Travelers to Cusco, Peru. 2012.
  • Zafren K. Prevention of high altitude illness. 2013
  • Amy Sue Biondich, Jeremy D. Joslin. Coca: High Altitude Remedy of the Ancient Incas. 2015.
  • Andrew M. Luks, Paul S. Auerbach, Luanne Freer, Colin K. Grissom, Linda E. Keyes, Scott E. McIntosh, George W. Rodway, Robert B. Schoene, Ken Zafren, Peter H. Hackett. Wilderness Medical Society Consensus Guidelines for the Prevention and Treatment of Acute Altitude Illness 2019. 2019.

24 commenti

  1. Grazie cecilia, le tue info sono molto preziose per me..sono in viaggio organizzato e spesso mi devo arrangiare per pranzare e cenare, e comunque ho sentito dire che la cucina peruviana è veramente ottima, per esempuo il cuy !!
    Invece per quanto riguarda la telefonia, come mi devo comportare? Perché mi hanno consigliato di acquistare una sim card là, è fattibile ?

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  2. Fabio, in Perú puoi trovare una varieta di prezzi, ma fare attenzione con quelli troppo bassi circa a 5, 6, 7 soles un MENU, a partire di 15 soles in poi un Menu sta bene in Lima é piu caro un solo piatto solo per essempio in Mirafores ( quartiere in Lima) 15,20,30 soles ma puoi trovare di 40, 50 60 soles un piatto depende il ristorante. Cuzco é turistico e costa di piu. in Arequipa un buon “chupe de camarones” (sopa di gambas tipica) puo costare fra 35 a 40 soles. in miraflores un cafe expresso ti vale 5 a 6 soles , un sandwich 12, 13 soles. una botiglia d´acqua personale in ristorante 2 a 3 soles ma in negozzio 1 sol.

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  3. Grazie cecilia, pensavo infatti di portarmi gli euro e poi cambiarlia là,anche se non stó sempre a lima..ma penso negli hotel ci sia il servizio di cambio
    per quanto riguarda le spese tipo pranzo, cene varie, i prezzi come sono in valuta peruviana? 🙂

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  4. per il mal di montagna , fare atenzione con il Diamox per la hiper ventilazione e l´efeffetti secondari sopratutto per i regni. consultare il vostro medico prima.
    il Diamox é buono per la respirazione ma non perii problemi di stomaco (gastro),vomito, nausea, mal di testa, stanchezza.
    sintomi di montagna.
    ce una buona alternativa naturale senza contraindicazioni, le capsule ddi “altivital” fatte di foglie di “Muña”, per l´stomaco, foglie di “coca” pero respirare meglio, “guaraná”e cafeina per la stanchezza e male di testa.
    non ha aspirina per quelli alergici.

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  5. Ciao fabio, si posso dare un consiglio. poi portare euros e cambiarli cui in Lima per 1 euro ti pagano cerca a 3 soles. 30 centavi.. anche puoi portare dolari che sono anche ricevutti per pagare in diversi posti come ristoranti, magazine di vestiti, supermercati etc. 1 dolar si vuoi cambiarlo ti daranno 3.20 ( soles).

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  6. Siccome non sono esperto di viaggi cosi particolari, volevo chiederti per quanto riguarda la moneta, come mi dovrò comportare, cioé meglio portare euro e scambiarli là, oppure portare moneta locale direttamente, o cosa altro?

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  7. Grazie giorgia,sei molto gentile, mi voglio godere il viaggio perché sono convinto che mi cambierà la vita !!
    Ti posso chiedere anche info riguardanti altre cose?

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  8. Ciao, ti ringrazio per le tante informazioni, io il 28 dicembre parto per 11 giorni per il Perù, il meraviglioso Perù, è il viaggio e il sogno di tutto una vita..che precauzioni devo prendere, come medicine magari visto che vado a cusco, Macchu picchu, arequipa..
    grazie !!

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    1. Ciao Fabio! Le precauzioni principali sono bere tantissimo, anche se non hai sete, anche se ti sembra di aver bevuto tanto… a noi la guida diceva anche 3 litri al giorno, tranquillamente! Acqua, mate de coca che troverai ovunque… Ti consiglio comunque una visita dal tuo medico di base, l’importante è che tu non abbia problemi di cuore…ma solo un medico potrà valutare il tuo stato di salute. Cerca di organizzare un tragitto che salga di quota lentamente, che ti dia il tempo di acclimatarti! Il Diamox è il medicinale più consigliato, il mal di montagna si avverte dai 2500 metri in su e può capitare a tutti, in forme lievi o più gravi. Ascolta il tuo corpo senza sottovalutare i sintomi, per il resto goditi il viaggio!

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  9. Ciao Giorgia grazie per queste interessantissime info!!! Sto per partire per il Perù. Sei stata alla Valle del Colca? Sono preoccupata perchè si sale velocemente ed il viaggio è di 5 ore con una sola sosta. Vorrei bere molto come dici correttamente tu, ma poi come si fa? Sai sper caso se i tour si fermano per farti fare…plin plin in quel tratto di strada?

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    1. Ciao Marzia! Grazie per le tue parole! Non sono stata alla Valle del Colca, deve essere bellissima ma abbiamo scelto un altro tragitto! Tu non ti preoccupare e bevi, l’importante è idratarti e pensare alla tua salute! Vedrai che è tutto organizzato per andare al bagno, perchè le guide lo sanno già che i turisti devono continuamente fermarsi per quello. Si deve bere tanto assolutamente, anche se non senti la sete. Vedrai che andrà tutto bene, ma se sentissi qualche sintomo fallo presente. Goditi il viaggio ma non sottovalutare niente.

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  10. Hola!, sono Peruviana e quando salgo a Arequipa, Puno e Cuzco sempre mi brucia gli occhi, il nazo asciutto, non posso dormire bene, mal di testa, stomaco mi funziona male e sopratutto mi manca l´area, ma alora prendo le capsule de un prodotto naturale fatto di piante, con foglia di coca per la mancanza di ossigeno, foglie di Muña per i vertigini e mal di stomaco, gengibre per il vomito, la testa e guaraná e cafeina per la fatica e il mal di testa, come non contiene niente chimico non ci sono problemi per i bambini, vecchi ed alergici a la aspirina. si chiama Altivital natural. ela sua pagina web e altivital.com

    ciao a Todos espero che vi serva l´informazione.

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      1. Gracias Giorgia, la prossima volta che vieni in Perú forse a visitare altri posti belli come l´amazonia etc mi chiami cosi ti faccio vedere e provare tante cosine isolite della mia cultura cosi variata e diversa! Adios.

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  11. Ciao, siamo tour conductor in Perú, e per aiutare ai turisti abbiamo fatto fare in un laboratorio riconosciutto le capsule di piante naturali come la “Muña” per il mal di pancia, rispirazione ameglioratta, “la coca” per la mancanza di ossigeno, “gengibre” per le nausea, vertigini. il “Guaraná” e “cafeina per il mal di testa. questo insieme di piante fanno molto bene evitando fino la stanchezza che sempre si sente li. anchio che sono peruviana quando salgo nelle ande mi sento male con il chiamato Soroche e solo prendevo tanta infussione di foglie di coca che sta benissimo ma mi mancaba per il stomaco . Ora prendo queste capsule e sto molto bene .

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  12. A noi la guida Sherpa in Nepal ci ha detto che anche fare la pipì fa abbassare il rischio… ma abbiamo notato che anche se si beve molto si fa fatica a farla! Ciao! dueingiro.blogspot.it

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    1. Ciao! Io ho bevuto quantità indescrivibili di acqua (e mate) e sinceramente ero sempre al bagno… 😀 nonostante tutte le precauzioni possibili e le visite mediche prima di partire, mia suocera con cui ero in viaggio in Perù ha avuto problemi molto seri; con il mio articolo non voglio allarmare nessuno, ma secondo la nostra esperienza non è una passeggiata come vogliono far credere le agenzie di viaggio… le stesse guide sul posto si sono lanciate in racconti di turisti, solo dopo che è successo a noi…bisogna informarsi bene prima di partire per ogni viaggio. E a volte non basta, perchè ognuno ha il suo destino. Ciao e grazie per il tuo intervento!

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